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i problemi più diffusi

L'umidità ascendente

L’umidità ascendente interessa i muri prospettici e le fondamenta ed è una delle cause più frequenti del degrado degli edifici, provocando un irreversibile processo di disfacimento sia delle malte leganti che degli intonaci.

Essa è attivata da diversi fattori:

  • Dalla porosità dei materiali da costruzione
  • Dalla presenza di acqua nel sottosuolo; dalla mancanza di un adeguato isolamento delle strutture di fondazione
  • Dalla scarsa traspirazione dei muri umidi

Quando si verifica la concomitanza di questi fattori, le murature poste a contatto con i terreni umidi assorbono l’acqua del sottosuolo degradandosi. Per riuscire ad eliminare la risalita dell’umidità dei muri, occorre intervenire sulle cause che la determinano.

Per creare uno sbarramento impermeabile all’interno dei muri è possibile:

  • Inserire meccanicamente nella parte della muratura adiacente alla fondazione guaine sintetiche o malte impermeabili a condizione che vadano a rincollare staticamente la muratura (metodo fisico)
  • Iniettare all’interno del muro dei formulati chimici atti ad inibire l’assorbimento dell’umidità (metodo chimico)

Metodo chimico

I metodi chimici che ricorrono all’immissione a bassa pressione di formulati chimici liquidi all’interno delle murature, al fine di creare una barriera idrorepellente capace di opporsi validamente al potere di assorbimento dei muri, hanno avuto ampio e meritato sviluppo a partire dagli anni ’80, sia per la flessibilità propria del sistema (applicabile su qualsiasi tipo di muratura) che per gli ottimi risultati valutabili, anche, dopo diversi decenni dall’applicazione.

Fra i vari tipi di impregnanti chimici, i siliconi modificati hanno fornito ottimi risultati. Si opera ad impregnazioni a rifiuto in sezioni sempre più profonde fino ad una profondità di circa 80% dello spessore, la rimanenza andrà a saturazione per assorbimento. La flessibilità del sistema ad iniezione consente di perforare sia da un lato della muratura, che da entrambi, con un andamento orizzontale, verticale o anche inclinato.

Infiltrazioni

Per la risoluzione a questo tipo di problema si fa riferimento a due tecniche:

Tecnologia di impermeabilizzazione mediante iniezione di specifici polimeri uretanici

Applicazione della tecnologia

  • Sigillatura dei giunti di ripresa in fase di costruzione.
  • Sigillatura di infiltrazioni d’acqua in riprese di getto o lesioni strutturali.
  • Sigillatura di elementi di natura diversa quali: tubazioni passanti o parti di impianti in strutture di cls.

L’impiego di resine uretaniche nell’impermeabilizzazione e bonifica nelle opere di ingegneria, si giustifica davanti a situazioni di emergenza dove le tecnologie tradizionali sono inefficienti e/o inadatte. In queste situazioni è necessario utilizzare dei materiali in cui si possa fare sicuro affidamento, non solo per quanto riguarda il blocco dell’acqua, ma anche a livello statico, ovvero, il materiale iniettato deve essere in grado non solo di fermare o ridurre fortemente l’irruzione di acqua, ma anche di garantire la stabilità della zona iniettata, sia nel momento immediatamente successivo, sia posteriormente, offrendo un’interfaccia di maggiore elasticità rispetto alla struttura circostante. Questi veri e propri tappi di resina sono in grado in pochi minuti di resistere a controspinte d’acqua pari a quelle che la struttura sia in grado di sopportare.

 

Sistemi bentonitici


Le guaine impermeabili ed i waterstop a base di bentonite sodica naturale, da ca. 20 anni sono considerati, anche in Italia, la soluzione più sicura per realizzare un efficace sistema di impermeabilizzazione all’acqua di falda, sia dolce (pianura) che salata (in prossimità del mare) in strutture di fondazione (ricordiamo che il sistema è di origine americana, dato che in quel paese si trovano le più importanti cave di bentonite sodica naturale del mondo).
Il meccanismo di attivazione dei sistemi di impermeabilizzazione a base di bentonite sodica naturale (la più reattiva) è noto e determinato dalla formazione di un gel impermeabile ed assolutamente impenetrabile, che si forma per reazione della prima acqua, posta a contatto con i granuli di bentonite sodica, acqua che può essere ceduta alla bentonite dal getto di C.A. di contrasto dell’impermeabilizzazione, in platee di fondazione, o di falda, in muri di fondazione.
La specificità di tali sistemi è dovuta alla costante reattività della bentonite all’acqua che classifica questi sistemi di impermeabilizzazione in “attivi” a differenza dei tradizionali sistemi a base di resine bitume – polimero, P.V.C., EPDM ecc. chiamati “passivi”.

Consolidamenti

La tecnologia CFRP a base di nastri tessuti in fibra di carbonio e resine epossidiche per il rinforzo statico di strutture edili in genere

In questi ultimi anni, il consolidamento ed il rinforzo statico sia di monumenti che di strutture edilizie in genere, sta diventando sempre più importante. A tal proposito sono state fissate alcune regole dagli enti di normazione e controllo che devono essere applicate in questi interventi.
L’intervento di consolidamento statico, infatti, non deve cambiare la fisionomia del monumento, devono altresì essere applicate scelte operative che siano reversibili e distinguibili dall’opera originaria. Spesso queste esigenze sono riscontrabili anche in interventi che coinvolgono strutture moderne sia in muratura che in cls e CA.

Nel ultimo decennio del Novecento si è sempre più affermata la tecnica di consolidamento statico di strutture edilizie, specialmente di pregio, che utilizza nastri e lamine in fibra di carbonio rese solidali alle strutture mediante speciali collanti epossidici.
Tale tecnica, di derivazione aeronautica, permette con spessori di solo 1 – 2 mm del rinforzo, di ottenere risultati di gran lunga migliori e con peso del materiale di rinforzo cento volte inferiore a quello del tradizionale in acciaio.
Il rinforzo statico risulta altresì ben integrato alla struttura rinforzata tale da essere spesso invisibile, cosa che non succede per i sistemi di tipo tradizionale che utilizzano putrelle metalliche, tiranti etc.

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